Al Capone - Parte 2

Al Capone 23 feb 2018
al capone foto segnaletica carcere
Il “Criminal Record” ufficiale di Al Capone | Immagine di Wikipedia Commons

(Questo articolo é una continuazione dell’articolo precedente “Al Capone parte 1”, per leggere la prima parte clicca qui.)

Ma come era possibile che un uomo che aveva sulle spalle oltre 200 omicidi accertati, miglialia di sparatorie e rapine, decine di locali dove si distribuivano bevande vietate e si giocava d’azzardo, non fu mai incriminato? Ebbene per spiegare questo fenomeno vi basti pensare ad un episodio: Città di cicero (Illinois), aveva fissato qui il suo quartier generale, in un Hotel per la precisione ; il procuratore distrettuale McSwiggin lo incriminò a seguito di un omicidio  commesso alla luce del giorno davanti a decine di testimoni oculari; in sede di processi questi testimoni accusarono una strana “amnesia” nel ricordare i fatti e l’identità dell’assassino, così potè farla franca.

Questo ci dimostra quanto Capone fosse potente, quanta omertà ci fosse nelle città e quanto fosse fitta e radicata la sua organizzazione criminale nelle città di del gangster, Chicago in primis.

Le cose cominciarono a cambiare quando la violenza divenne dilagante al punto che non si voleva neppure uscire di casa per paura di beccarsi una pallottola volante, inoltre la crisi del 1929 mise Capone sotto una luce diversa agli occhi dei cittadini che fino ad allora acconsentivano tacitamente (ed obbligatoriamente) alla vita criminale di Capone, ma non poterono più accettare la sua vita fatta di eccessi ed opulenze quando la crisi stava colpendo la classe media. Capone divenne così un fardello troppo grande da coprire e proteggere, soprattutto agli occhi del neo eletto presidente Hoover che istituì due squadre d’indagine, una volta ad attaccare Capone su questioni fiscali quali evasione  e corruzione ecc…un’altra impegnata ad indebolire la sua rete organizzativa con blitz volti a sequestrare beni e denaro, con l’obiettivo di “svuotare” le tasche di Capone onde evitare il suo finanziamento alla copertura politica e amministrativa che vantava.

Questa seconda squadra fu capitanata dall’agente Eliot Ness, lui ed i suoi furono soprannominati “Gli Intoccabili” per aver rifiutato la corruzione di Capone.

La percezione che il “Regno” di Capone stesse vacillando si stava instaurando a vari livelli della politica e dell’amministrazione, ma tale era la sua rete gestionale che Capone continuava comunque a vantare un potere enorme; diverse furono le incriminazioni, ma nessuna trovò mai terreno fertile nei testimoni o nelle prove per poter dare sentenza definitiva;  per poterlo arrestare si ricorse a cavilli e buchi neri della legge, il dipartimento del tesoro cominciò una ricerca lunga e pesante circa le fuoriuscite di denaro dalle casse del criminale il quale si vide bene dal firmare gli assegni con cui pagava per i “lavori sporchi”.

Il debole di Capone per il lusso e l’agio però gli giocarono un brutto scherzo. L’autorità cominciò a verificare alcuni pagamenti sui beni di lusso acquistati da Capone che non potevano essere congrui all’ammontare del reddito dichiarato al fisco dallo stesso boss.

Il capo del dipartimento del tesoro Frank Wilson convocò Capone per un interrogatorio in cui Wilson palesò a Capone le sue incongruenze fiscali, cosa per la quale poteva scattare l’ordine di arresto.

Capone sperava di poter patteggiare e pagare quindi una piccola penale per non andare a processo, il giudice  Wilkerson che stava seguendo il caso non ne volle sapere e portò tutto in tribunale.

Grazie ai suoi agganci nell’amministrazione Capone corruppe la giuria popolare, ma un informatore avvertì il giudice che cambiò i giurati in sede di processo, si riuscì così a incriminare l’italo americano per evasione fiscale, era il 18 Ottobre 1931.

Il carcere di Atlanta era pronto ad Ospitare il gangster per gli 11 anni di pena da scontare, il boss ci arrivò in uno stato fisico pessimo, malato di gonorrea e sifilide Capone era inoltre dipendente dalla cocaina e debole. Venne trasferito nel nuovo carcere di Alcatraz a causa di minacce da parte di altri detenuti, ma qui si prese una coltellata e passò l’ultimo anno della sua sentenza nell’ospedale della struttura, anche a causa della demenza che si fece sempre più pesante.

Fuori dal carcere Alphonse fu curato a Baltimora e si trasferì poi a Palm Beach dove aveva delle proprietà, la sua organizzazione continuò la sua azione seppur con un profilo più basso, anche a causa della fine del proibizionismo.

tomba di al capone a chicago
La Tomba Di Al Capone a Chicago | Foto di Wikipedia Commons

Il 25 gennaio del 1947 Al Capone muore in seguito ad un arresto cardiaco a soli 48 anni, fu seppellito a Chicago, sempre e per sempre la SUA Chicago.

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