Azienda Agricola “La Costa”, e il Tom Time Gin

Aziende 5 mag 2018

Che cos’è il Tom Time Gin? Scopriamolo

Come abbiamo già scritto sui nostri media, la curiosità è uno dei motori principali dell’attività di Italian Bartender, potete immaginarvi quale sia stata la reazione all’interno della nostra redazione quando ad un nostro contatto con L’azienda agricola “La Costa” (Via Galbusera Nera, 2 – 23888 La Valletta Brianza –LC) la titolare, Claudia Crippa, ha acconsentito di buon grado di ospitarci presso il suo agriturismo per una visita ed una degustazione di alcune delle loro peculiarità produttive. Accordati sul giorno e l’orario della visita lo staff di ITB parte per questa “trasferta” che ha come meta il Parco di Montevecchia e della valle del Curone, sito nella parte sud-orientale della Brianza, all’interno del quale è situata l’azienda agricola “LaCosta”.

l'azienda la costa

L’azienda “LaCosta” e il Tom Time Gin

L’azienda nasce nel 1992 quando Giordano Crippa, brianzolo DOC, decide che è giunto il momento di rivalutare e promuovere il “suo” territorio, rilevando “cascina scarpata” ed il terreno circostante all’interno dell’incantevole riserva naturale. La posizione è da sogno, la piccola vallata che da sul parco è ben esposta e terrazzata, ma il bosco ed i rovi nascondono agli occhi di chi non sa sognare cosa può esserci lì sotto; Giordano lo intuisce, quel sogno lui lo vede benissimo e così investe tempo e denaro in un lento e raffinatissimo progetto di ripristino della cascina; il processo di diboscamento è lungo, la piantagione delle vigne da vino comincia, così come il ripristino di altre strutture limitrofe, case coloniche che oggi sono B&B ed azienda agricola. Arriviamo così al 2000, anno in cui nacquero i primi vini, vero e proprio “core business“ dell’azienda che, coi sui 12 ettari di vigne, produce vini di pregevole fattura, coi quali mi ebbi a confrontare durante una serata a loro dedicata qualche anno fa. Me ne innamorai al punto che appena ho rimesso piede all’interno della cascina mi è parso di sentire ancora in bocca la freschezza ed il profumo di quello che più mi colpì, il “San Giobbe” un 100% Pinot Nero di pregevole fattura.

L'agriturismo la costa

L’azienda è oggi mandata avanti delle figlie di Giordano, Claudia, che si occupa della parte vitivinicola e produttiva, e Clara, che ha preso in mano l’allevamento di cavalli Quarter Horses. Dal padre hanno preso l’amore per il territorio, la perseveranza del sacrificio e la capacità di vedere oltre ciò che i soli occhi ci suggeriscono, come lui fece nel lontano ’92.

Vi chiederete perché ItalianBartender recensisce un’azienda vitivinicola, presto detto, oggi siamo qui proprio per celebrare questa capacità visionaria della famiglia Crippa che ha avuto il coraggio di investire in un settore monopolizzato da grandi produttori mondiali, quello dei distillati, più precisamente la folle idea è quella di creare il primo Gin della Brianza, prodotto esclusivamente con botaniche autoctone.

Tom Time Gin

Il primo gin della Brianza, ecco a voi il Tom Time Gin

Il progetto nasce nella primavera del 2016 grazie all’intuizione di Luca Bennato (enologo presso LaCosta) insieme con Davide Marelli, vero e proprio esperto della flora locale; i due ricercano e classificano oltre 120 botaniche, tutte peculiari del parco di Montevecchia e Della Valle del Curone, con l’ambiziosissima idea di dare origine ad un Gin che ne racchiudesse oltre 100, la catalogazione comprendeva piccoli frutti, fiori, erbe, radici e legni di diverse specie.

Ben presto però l’idea viene accantonata, quando ci si rende conto che la quantità delle botaniche raccolte, le diverse epoche di maturazione e l’impossibilità di garantire un’impronta organolettica che le facesse risaltare tutte, si scontrava con le logiche di produzione del distillato. Ma i nostri “eroi” non si abbattono e nei primi mesi del 2017 ci fu la svolta; Claudia incontra Giacomo Mojoli (uno dei padri fondatori di SlowFood) il quale le suggerisce di dare grande valore e risalto al rosmarino di Montevecchia.

Una volta tornata in azienda, Claudia condivide l’idea di Mojoli coi ragazzi che ritrovano la giusta verve e, stimolati dal suggerimento, decidono di ridimensionare l’utilizzo delle botaniche; cominciano a capire che alcune di esse possono nasconderne altre, talune perdono potenza organolettica se essiccate, altre si esprimono al meglio in macerazione ed altre ancora in infusione. Si arriva a selezionarne 30, quelle che ritengono possano esprimersi e sposarsi al meglio col rosmarino, diventato il vero fulcro del progetto che, nel frattempo, ha preso il nome di “TOM TIME GIN”.

Tom Time Gin
Le botaniche e la degustazione

Le botaniche e la degustazione di ITB

Affiancati da uno dei master distiller più rinomati in Italia i nostri ragazzi arrivano a selezionare una dozzina di botaniche, ma nonostante tutto alcune di queste, una volta distillate, si “rovinano”, pertanto il risultato finale ha portato ad avere un prodotto con solo 5 botaniche…e nemmeno tutte distillate!
Quali sono quindi gli ingredienti di questo stupendo gin? E perché si è scelto di non distillarle tutte?

Ovviamente il ginepro c’è, presenza immancabile di un gin, come vuole il disciplinare, ma il bello viene adesso, abbiamo poi il rosmarino di Montevecchia, protagonista del prodotto finale, che sgomita violentemente nella vostra bocca per potenza e portata. La cosa curiosa di questo gin è che la distillazione ha riguardato solo queste due botaniche, le altre, che sono legno di abete rosso, pigna di cipresso e regina dei prati sono tutte in macerazione. Il risultato finale è un gin forte, sia in termini di gradazione alcolica sia in termini organolettici.

Il ginepro ed il rosmarino sono si protagonisti, ma l’astuzia dei nostri ragazzi nel macerare e non distillare pigna ed abete ha permesso di avere una enorme balsamicità data dalla prima ed un finale lunghissimo dato dal secondo. Quest’ultimo inoltre, non venendo distillato, ha conservato tutti i suoi olii essenziali, peraltro ben visibili nel bicchiere una volta lavorato il gin attorno alle sue pareti. La regina dei prati dona infine una nota leggermente canforata, che ben amalgama il tutto.

Provato in purezza troviamo un’ottima corrispondenza naso- bocca, a mio avviso il miglior modo per cogliere ogni sfaccettatura del Tom Time, soprattutto il suo finale lunghissimo che sembra non finire mai e che allo stesso tempo sembra evolversi sempre più.

Miscelare il Tom Time Gin

Come miscelare il Tom Time Gin

Se miscelato in un classico gin&tonic ecco che il rosmarino scalcia prepotente, sia al naso, sia in bocca, dove la tonica con la sua effervescenza veicola al meglio il rosmarino ed allo stesso tempo aiuta a pulire la bocca. Ma non finisce qui, perché prendendosi le giuste pause tra un sorso e l’altro l’ottima beva e acidità del miscelato fanno riaffiorare il legno ed il suo interminabile racconto.

Dare un twist a un classico cocktail, ovvero l’Hanky-Panky, per adattarlo a questo gin, come vi sembra come idea?

Lo abbiamo fatto! E lo abbiamo chiamato Hanky-Time!

Ecco il video che mostra come si costruisce:

Pensieri Finali

Pensieri finali su questa esperienza

L’esperienza presso LaCosta si conclude con un ottimo pranzo in compagnia di Claudia e Luca, durante il quale ci fanno assaggiare vini ed alcune specialità della loro cucina, davvero ottima. Come sempre le cose belle finiscono troppo in fretta ed ognuno è chiamato ai suoi impegni, l’esperienza rimarrà per sempre indelebile nei nostri cuori, perché oltre ad esserci trovati di fronte a dei grandi professionisti, l’incontro si è svolto in un clima di totale armonia e familiarità, caratteristica delle persone che collaborano con l’azienda. Lo stesso clima che potrete trovare tutti voi qualora vogliate passare a trovare Claudia ed il suo staff, cosa che vi consiglio vivamente. Avere dei posti simili a due passi da Milano e Lecco e non sfruttare l’occasione di una gita domenicale fuoriporta sarebbe un errore imperdonabile, e se venite da più lontano il B&B vi ospiterà in uno dei parchi più belli della Brianza, col santuario di Montevecchia che troneggia sul colle di fronte a voi, delizioso!

Se a tutto questo aggiungiamo la possibilità di usufruire di oltre una decina di sentieri all’interno del parco, siano essi calpestabili o ciclabili, arrivare e ristorarci presso LaCosa potendo contare sull’ottima cucina e gli ottimi vini da loro prodotti ecco che possiamo immaginare come sia il paradiso.

Se vi state chiedendo perché il gin sia stato chiamato “TOM TIME”….bhe questo è un segreto che i nostri amici non hanno voluto svelarci, ma a noi in fondo non è dispiaciuto, vuol dire che la scusa di saperne di più sulla scelta del nome sarà l’occasione per andare da loro ancora una volta.

Grazie di cuore!

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