Italianbartender: a lezione di Mixology con Michelangelo

La nostra amica Beatrice di whereonearth.it è venuta a trovarci durante una lezione di mixology, queste le sue impressioni sul nostro progetto.

Settimana scorsa sono stata invitata dai miei amici Luca e Mauro di Italianbartender per assistere ad una lezione di didattica e Mixology nel loro quartier generale. Così, incuriosita dalla nomea del Barman Michelangelo, ho preparato carta e penna per raggiungere il Madeira a Oreno (MB).

Prima dell’avventura non mi sono però dimenticata di sbirciare qua e là sul loro blog: Italianbartender e sul rispettivo canale YouTube, in modo da non arrivare impreparata sulla materia. Dovete sapere che questo gruppo di quattro ragazzi ha ideato un progetto davvero interessante: mostrare i segreti e le storie dietro ogni drink sul web, grazie alle doti del loro frontman.

Il corso base di miscelazione è tenuto dal nostro Michelangelo, che una volta a settimana veste i panni del docente (peraltro certificato a livello europeo) per 4 lezioni di 4 ore. Quattro ore vi sembreranno infinite, ma tra una risata e l’altra a me sono passate in un baleno!

La lezione di lunedì scorso è stata strutturata in due parti: una teorica, sulla storia dei distillati e dei tools e poi una pratica svolta dietro al bancone. Io ho seguito il tutto con il mio taccuino da dietro le quinte, cercando di non disturbare gli altri partecipanti. Alla fine però in un momento di pausa ho tentato anche io qualche mossa: per una sera volevo essere una vera barlady.

Per quanto non fossi l’allieva più capace, qualche chicca l’ho imparata. Innanzitutto dovete sapere quanto sia fondamentale per la vita di ogni barman la postura. Provate voi a stare in piedi 10 ore tenendo una posizione non corretta, e vi assicuro che il giorno dopo ve ne pentirete. Vi dico solo che a me sono bastati cinque minuti per farmi venire il colpo della strega.

Dopo essermi posizionata dietro la working station (non storcete il naso, si chiama proprio così) ho cercato di eseguire qualche impugnatura delle bottiglie. Guardando le mani di Michelangelo tutto sembrava semplice e leggero, ma una volta arrivato il mio turno le cose si sono leggermente complicate. Le dita non seguivano quello che il mio cervello pensava, il polso mi si piegava e sembrava quasi che si rompesse! Insomma mi sentivo una vera incapace! Così dopo svariati tentativi, mi sono concentrata sull’impugnatura classica, detta forehand.

Tra una pausa e l’altra mi sono poi avventurata nelle segrete del Madeira, che ha una location davvero spettacolare, tutta da fotografare.

 

La cura del dettaglio è davvero di casa, così come il design e l’arredamento che non sono certo da meno.

Un ristorante perfetto per una cena a lume di candela con la propria dolce metà (parola di scout, ho già sperimentato). Dopodiché, dopo una cena coi baffi, che ne dite di andare a trovare al bancone Michelangelo? Vi assicuro che non ve ne pentirete!

Per il momento è tutto amici, alla prossima, per un, o forse più, buonissimo drink.

Stay tuned

Bebi

Un ringraziamento speciale a Beatrice Fumagalli, dal blog WhereOnEarth, per aver scritto questo articolo, e a Marco Celano per le bellissime foto. Enjoy!

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